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Direttiva NIS2: come cambia la governance della cybersecurity aziendale

L’impatto della Direttiva NIS2 sulla governance della cybersecurity aziendale:


La crescente digitalizzazione dei processi e l’aumento delle minacce informatiche rendono la cybersecurity un pilastro fondamentale della resilienza aziendale. In questo scenario, la Direttiva europea NIS2 rappresenta un punto di svolta per le imprese: ridefinisce i requisiti di sicurezza e rafforza la governance della cybersecurity, introducendo obblighi stringenti per aziende pubbliche e private. Ma cosa cambia davvero con la NIS2 e come possono le organizzazioni trasformare la compliance in un vantaggio competitivo? 


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Cos’è la Direttiva NIS2 e perché è così importante?


La Direttiva NIS2 (Network and Information Security 2), entrata in vigore nel 2023 e recepita ufficialmente in Italia il 18 ottobre 2024, aggiorna e amplia la precedente NIS1 del 2016. Gli obiettivi principali di questa normativa includono la volontà di rafforzare la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione Europea, uniformando le regole per gli Stati membri, estendendo gli obblighi di protezione a un numero più ampio di settori e organizzazioni considerate “essenziali” o “importanti”, e coinvolgendo direttamente il top management aziendale nelle questioni legate alla sicurezza.  

Tra i principali settori coinvolti troviamo: energia, trasporti sanità e infrastrutture digitali; servizi postali e di gestione dei rifiuti; manifattura critica, industria chimica, industria alimentare; pubbliche amministrazioni centrali e locali; fornitori di servizi digitali e cloud. 

La NIS2 punta a costruire un ecosistema europeo più sicuro e interconnesso, dove ogni organizzazione diventi parte attiva nella difesa contro le minacce cyber


Governance della cybersecurity: dalla compliance alla responsabilità strategica:

 

Uno dei cambiamenti più significativi introdotti dalla NIS2 riguarda la governance della sicurezza informatica. La direttiva attribuisce precise responsabilità agli organi di direzione: i dirigenti devono approvare, supervisionare e garantire l’attuazione delle politiche di gestione dei rischi cyber. Ciò comporta una maggiore responsabilità personale dei manager, con sanzioni in caso di inadempienza, oltre all’integrazione della sicurezza informatica nei processi di governance aziendale e all’obbligo di considerare la cybersecurity come una leva strategica, non solo tecnica. 

La NIS2 segna quindi il passaggio da una logica di compliance normativa a un approccio di cyber risk governance, in cui la sicurezza diventa parte integrante del processo decisionale aziendale. 


Adeguarsi alla NIS2: cosa devono fare le aziende: 

 

Per essere conformi alla Direttiva NIS2, le aziende devono adottare un insieme di misure organizzative, tecniche e gestionali. Tra le principali attività richieste troviamo: 

  1. valutazione dei rischi: analizzare periodicamente i rischi legati ai sistemi informativi e ai processi aziendali; 

  2. politiche di sicurezza formalizzate: definire strategie e procedure di cybersecurity approvate dal top management; 

  3. gestione degli incidenti: implementare processi di detection, risposta e notifica in caso di incidenti informatici; 

  4. business continuity e disaster recovery: predisporre piani per garantire la continuità operativa in caso di crisi; 

  5. formazione e awareness: promuovere la cultura della sicurezza tra i dipendenti e i collaboratori; 

  6. gestione della supply chain: monitorare e valutare i rischi legati ai fornitori e ai partner esterni. 

Un approccio efficace alla compliance NIS2 richiede quindi un modello di governance che integri la sicurezza nei processi di risk management, con ruoli e responsabilità ben definiti. 


NIS2 come opportunità di crescita e resilienza:

 

Sebbene la NIS2 introduca nuovi obblighi, rappresenta anche una grande opportunità per rafforzare la resilienza aziendale. Le imprese che sapranno interpretare la normativa non come un vincolo, ma come un driver di miglioramento organizzativo, potranno ottenere benefici concreti, come, ad esempio: una migliore resilienza operativa e conseguente riduzione dei tempi di risposta agli incidenti; l’ottenimento di maggiore fiducia da parte di clienti, partner e stakeholder; la creazione di una cultura aziendale della sicurezza condivisa a tutti i livelli. 

La compliance NIS2, se affrontata in modo strutturato, contribuisce a consolidare la reputazione aziendale e a rafforzare la competitività sul mercato. 


Come MYDPO supporta le imprese nel percorso verso la conformità NIS2: 

 

Affrontare la transizione verso la NIS2 richiede competenze tecniche, legali e organizzative integrate. MYDPO, grazie alla sua esperienza nella consulenza in materia di cybersecurity e protezione dei dati, supporta le organizzazioni in ogni fase del percorso: partendo dall’analisi preliminare di conformità rispetto ai requisiti NIS2, passando per la valutazione dei rischi e gap analysis, la definizione del modello di governance e delle policy di sicurezza, fino ad arrivare alla formazione del management e del personale, e al supporto continuo nella gestione operativa della cybersecurity.  

Il nostro approccio consente alle aziende di trasformare la compliance NIS2 in una leva strategica per la sicurezza e la crescita. 


La Direttiva NIS2 ridefinisce il concetto stesso di governance della cybersecurity, ponendo al centro la responsabilità del management e la necessità di un approccio proattivo alla gestione dei rischi digitali. Adeguarsi non significa solo evitare sanzioni, ma costruire una struttura di sicurezza solida e sostenibile nel tempo. 


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Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come trasformare gli obblighi normativi in un vantaggio competitivo per il tuo business. 

 

 

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